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L'attacco dell'Fmi alle banche italiane e il ruolo delle Fondazioni

04 aprile 2013 Dietro lo sportello

Dietro lo sportello

L'attacco dell'Fmi alle banche italiane e il ruolo delle Fondazioni

Nuovo attacco all'industria bancaria italiana. È quello del Fondo monetario internazionale che la scorsa setttimana è tornato ad affondare la lama sugli istituti del nostro Paese. L'organizzazione con sede a Washingon ritiene ancora particolarmente debole il capitale delle nostre banche. Il ragionamento del Fondo ruota attorno all'andamento dei derivati dei 5 gruppi più grandi: IntesaSanpaolo, Unicredit, Monte dei paschi di Siena, Ubibanca e Banco Popolare. L'Fmi prende di mira, più nel dettaglio, i cds, credit default swap. Sono una sorta di polizza sul cosiddetto rischio di credito che qualunque investitore può comprare su qualsiasi soggetto che emette titoli. Ebbene, i cds sulle banche italiane cominciano a costare un po' troppo perché il livello di rischio si sta alzando. L'Fmi non ha dubbi: servono rafforzamenti patrimoniali. Questione che investe le Fondazioni bancarie.