FOCUS: crescita Pil globale rallenterà al +2,3% in 2025, livello più basso da Covid (Allianz Trade)
MILANO (MF-NW)--La crescita del Pil globale rallenterà al 2,3% nel 2025, il livello più basso dalla pandemia Covid-19, a causa dei dazi imposti dal presidente degli Stati uniti Donald Trump. Lo affermano gli analisti di Allianz Trade, che prevedono negli Usa una "lieve" recessione tra il primo e il terzo trimestre del 2025 (-0,5% cumulativo), con una crescita annuale allo 0,8%.
LE TENSIONI COMMERCIALI PENALIZZERANNO ANCHE L'EUROPA
"Anche l'Europa risentirà del rallentamento statunitense e delle restrizioni commerciali, nonostante lo stimolo fiscale tedesco e l'aumento delle spese per la Difesa", avvertono gli esperti, che hanno tagliato le stime di crescita dell'Eurozona a 0,8% nel 2025 e 1,5% nel 2026. "Le famiglie, sempre più preoccupate, tenderanno ad aumentare il risparmio precauzionale, penalizzando ulteriormente i consumi", spiega il team di Allianz.
I SETTORI PIÙ COLPITI
L'attuale contesto geopolitico e commerciale sta mettendo a dura prova diversi settori industriali a livello globale. Secondo le ultime analisi di Allianz Trade, i comparti più esposti a questi rischi sono l'automotive, il tessile, il commercio non alimentare, l'agricoltura e le energie rinnovabili. Negli Stati Uniti, il settore automobilistico sta affrontando un'impennata dei costi a causa dei dazi su veicoli e sui componenti importati, "con le ricadute che peseranno sui prezzi finali al consumatore", spiegano gli esperti. Anche il comparto tessile si trova ad affrontare margini ridotti e una minore competitività per via dell'aumento dei costi delle materie prime importate.
"L'agricoltura statunitense è doppiamente colpita: da un lato, le contromisure tariffarie degli altri Paesi penalizzano le esportazioni, dall'altro le restrizioni sull'immigrazione fanno salire i costi del lavoro", sottolineano gli analisti. In Europa, invece, il settore chimico è tra i più colpiti, sia per la diminuzione della domanda da parte del mercato statunitense, sia per la concorrenza crescente di produttori extraeuropei in cerca di nuovi sbocchi commerciali.
STRATEGIE: FRONTLOADING, DIVERSIFICAZIONE, NEGOZIAZIONE E RIDUZIONE DEI PREZZI DI VENDITA
Per fronteggiare l'incertezza, le imprese statunitensi stanno adottando diverse strategie a breve termine. "Una delle principali è il frontloading, ovvero l'anticipare le importazioni prima dell'introduzione dei dazi", spiegano gli esperti. Settori come il retail e l'elettronica di consumo hanno registrato aumenti significativi delle scorte. Tuttavia, "questa strategia comporta il rischio di sovra stoccaggio, qualora la domanda non dovesse mantenersi elevata", avverte il team di Allianz.
Inoltre, le imprese stanno diversificando le catene di fornitura, spostando la produzione dalla Cina verso il Sud-est asiatico, il Messico e gli stessi Stati Uniti. Questa mossa riduce l'esposizione ai dazi ma, per gli esperti, solleva dubbi sulla sostenibilità della redditività nel lungo periodo. Altre misure adottate includono la negoziazione di prezzi più bassi con i fornitori e, nei casi di margini sufficientemente ampi, la riduzione dei prezzi di vendita, per mantenere la competitività sul mercato.
INSOLVENZE AZIENDALI AUMENTERANNO
Alla luce di queste sfide, Allianz Trade prevede un aumento delle insolvenze aziendali globali pari al 7% nel 2025, una tendenza che proseguirà nel 2026 ( 5%, rispetto al 3% atteso prima delle recenti evoluzioni politiche). Negli Stati Uniti, l'impatto sarà particolarmente marcato. Per gli analisti le insolvenze cresceranno del 16% nel 2025 e del 6% nel 2026.
In Europa occidentale si prevede un aumento più contenuto: 5% nel 2025, contro il 3% stimato in precedenza, mentre il 2026 dovrebbe registrare un lieve calo (-2%). In Cina, le insolvenze cresceranno del 7,5% nel 2025, con un ulteriore aumento del 10% nel 2026. Infine, per il resto dell'Asia, le stime indicano un aumento dell'1% nel 2025 e una riduzione del -3% nel 2026.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
1712:46 apr 2025